
Suonatori di didgeridoo che hanno iniziato prima del 2000.
Se vuoi partecipare scrivimi una mail con una breve descrizione e i link alle tue pagine, quelle che hai e scrivi come e dove è nata la tua passione, come l'hai sviluppata. Allega anche un paio di immagini. I nomi sono messi in ordine di ricevimento delle mail.

 
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Papi Moreno
Nel Natale del '93 incontrai in una bancarella in Torino Luca Mantello che vendeva didgeridoo in bamboo e ne comprai uno iniziando a suonare da autodidatta anche perché allora era quasi sconosciuto in Italia. Poi, dopo poco tempo, vidi una rappresentazione di un gruppo aborigeno, tribù Arrente, dove il didgeridoo accompagnava canti e danze tradizionali e in quell'occasione comprai il mio primo didge originale. Rapito dal suono dello strumento, mi avvicinai al palco, dal lato del suonatore, e rimasi per tutta la durata della rappresentazione a osservare la tecnica che utilizzava. Non potevo immaginare cosa stesse succedendo: si stava instaurando in me l’embrione del mio nuovo vivere. E così, spinto da un’incredibile interesse personale per il suono di questo tronco cavo, via via creo la mia tecnica musicale fino a trasformarla in professione in ambito musicale, nell'insegnamento e poi nella costruzione, raccogliendo i legni nei boschi della Valchiusella dove attualmente vivo.
        
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Luca Mantello
Incontro il Didjeridoo nel 1993, da allora mi sono messo al servizio della vibrazione di questo meraviglioso strumento, incominciando a diffonderlo, dapprima costruendo e vendendo semplici strumenti di bamboo per poi passare all'insegnamento ed in seguito all'utilizzo in musicoterapia... strada facendo attraverso la conoscenza della Radiestesia ho incominciato a apprenderne le virtù energetiche del suono/vibrazione, applicandole a livello terapeutico con maggiore consapevolezza. Al momento utilizzo lo stumento principalmente nell'ambito della musicoterapia, con il Massaggio Sonoro, proponendolo anche attraverso la "Pittura Sonora", esperienza unica, unione di suono e pittura canalizzata, espressa magicamente dalla mia compagna Natalia Barrientos. Ringrazio di aver incontrato il Didjeridoo e di poterlo utilizzare.
    
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GIUSEPPE DAL BIANCO
Flautista e polistrumentista veneto.
Dopo il diploma in Flauto Traverso conseguito presso il Conservatorio di Vicenza, ha proseguito lo studio della musica dedicandosi in modo particolare agli strumenti a fiato etnici, acquisendo la tecnica necessaria per poter fare della musica un vero e proprio laboratorio di ricerca personale sul suono.
La sua grande passione e interesse per gli strumenti a fiato lo ha portato a raccogliere e collezionare circa 300 strumenti provenienti da ogni parte del mondo, gran parte dei quali li usa nei suoi concerti. Scopre il Didgeridoo e ne rimane letteralmente folgorato durante la visione del film del 1984 di Werner Herzog “Dove sognano le formiche verdi”. Molti anni dopo acquista il suo primo didgeridoo, un Yidaki originale e impara a suonarlo seguendo alcune lezioni con Luca Xodo e in seguito approfondendo le sue conoscenze attraverso la lettura (fondamentale) di due bellissimi libri: “Didjeridu” di Papi Moreno e “il Didgeridoo” di Rowan Coughlin. Da allora, il suono straordinario del didgeridoo non manca mai nei suoi numerosi concerti e lo affianca a molti altri strumenti a fiato. Nel 2005 incide il suo primo CD “senza ritorno” dove è presente anche un suo brano con il didgeridoo dal titolo “ascesa e rituale”.
    
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Marcello Maba Balconi
Scopre il didjeridoo per caso ascoltando jamiroquai nel 1999 e ne rimane colpito talmente tanto da lasciare il gruppo di blues dove cantava per iniziare seriamente il suo percorso con il magico strumento. Dopo circa 2 anni inizia ad esibirsi in serate varie. Dal teatro alle discoteche dove faceva bordone a vari artisti. Sempre alla ricerca del suono perfetto, costruisce didjeridoo studiando le caratteristiche precise che vuole ottenere. Insegna varie tecniche da anni ma soprattutto cerca di far capire quanto amore può dare uno strumento antichissimo quanto l'uomo.
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Andrea Ferrara
Andrea nasce in modesto paese della bassa padovana, che confina con la laguna di Venezia. "L'Australia" si affaccia spiritulamente a più riprese nella sua vita, fin da bambino.
Ha più volte l occasione di trasferirvisi ma in cuor suo avverte un percorso da realizzare qui in Europa. L'apparire del "lo strumento", tra la fine del XX l'inizio del XXI secolo assume un grande significato nella sua vita e risulta essere l'apice di una ricerca sulla propria identità durata molti anni. Dal primo "bacio" dato allo strumento è iniziato "un viaggio sacro e magico". I suoi talenti naturali e la simbiosi con lo strumento hanno permesso un importante approfondimento del benessere spirituale e psico fisico legato al potere terapeutico del didgeridoo e del canto. Ha avuto molti contatti nel Sogno di aborigeni/e che gli hanno trasmesso messaggi. Parallelamente si dedica alla ricerca artistica e alla danza sempre per scopi legati al mantenimento della Armonia sul Territorio.

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