Recensito su World
Music Magazine n. 51 (2001) - Sullo strumento
australiano del didjeridoo su questa rivista è stato
già scritto ampiamente (in particolare nel n. 50).
Papi Moreno - musicista, grafico, pittore, autore
del libro, da noi già recensito, Didjeridu, lo strumento
a fiato degli aborigeni australiani - ha realizzato
insieme a "Tanni" Walter Mandelli un interessante
CD che riproduce il suono allo stato puro attraverso
una registrazione digitale a 24 bit dithered. Tutti
i didjeridoo suonati provengono direttamente dall'Australia
e sono fatti in legno di eucalipto svuotato dalle
termiti, secondo un processo naturale. Senza l'apporto
di alcun accompagnamento, Papi & Tanni riescono ad
ottenere un singolare effetto straniante dando prova,
tra l'altro, di notevole capacità tecnica. Un bel
viaggio per andare nel tempo del sogno ed accostarsi
con la coscienza al ricco simbolismo della cultura
aborigena. (Francesco Pullia)
Recensito su www.oltreilsuono.com - Un buon CD tutto
italiano, di puro e "classico" didjeridu, prodotto
dalla "Didjeridu Italia", etichetta fondata nel 1997
dallo stesso Moreno Papi e specializzata nella realizzazione
di CD incentrati sul noto strumento di origine australiana.
Otto tracce nelle quali Moreno Papi e "Tanni" Walter
Mandelli propongono, con diverse soluzioni, efficaci
e spesso articolati "duetti" di didjeridu, mostrando,
oltre ad un grande talento e un'ottima tecnica, anche
la grande versatilità di questo strumento, e affrontando
con uguale disinvoltura sia parti d'impronta più spiccatamente
ritmica, sia parti più sospese e dilatate, maggiormente
orientate alla percezione del suono e degli armonici
nella loro essenza più pura, ad un tipo di ascolto
più marcatamente intimo e introspettivo, in un certo
senso più "profondo"... Data l'assoluta essenzialità,
in termini di strumentazione usata e struttura generale
dei brani, c'è forse poco da descrivere a riguardo
di questo CD, ma sicuramente c'è molto da ascoltare,
soprattutto per gli appassionati di questo strumento,
e in particolar modo per chi ama il suono del didjeridu
nella sua forma più pura e originaria, al di fuori
di qualsiasi forma di contaminazione di stampo moderno.
(Giuseppe Verticchio)